lunedì 29 settembre 2014

LA PUBALGIA



Con il termine pubalgia si intende una sindrome dolorosa caratterizzata da dolore in sede inguinale e/o pubica e/o sulla faccia interna delle coscie. La sua eziologia è vastissima tanto che secondo Jarvinen è possibile identificare ben 72 cause di pubalgia. Attualmente la si classifica in tre categorie diverse che sono:
  • TENDINOPATIA INSERZIONALE = causata da microtraumi ripetuti a carico dei muscoli adduttori della coscia e dei muscoli addominali. Il punto critico di queste inserzioni muscolari è la sinfisi pubica che rappresenta la zona in cui le forze ascendenti e discendenti dei muscoli coinvolti si scaricano.
  • SINDROME SIFISIARIA = causata da microtraumi indotti dai muscoli adduttori che agendo in allungamento e in modo non bilanciato fra i due arti creano una sorta di cediemento a livello della sinfisi. Questa situazione porta ad uno squilibrio della stabilità e dell’equilibrio del bacino. È questa una situazione che si viene a creare soprattutto nell’età dello sviluppo durante la quale la sinfisi è già di per se più debole
  • SINDROME DELLA GUAINA DEL RETTO ADDOMINALE O DEL NERVO PERFORANTE DEL RETTO ADDOMINALE DEL CALCIATORE = causata dal gesto del calciare durante il quale si ha una forte tensione a livello della muscolatura addominale. Questa tensione a volte crea una fissurazione della fascia sueperficiale con conseguente stiramento e compressione a carico del nervo perforante che da vita poi alla sindrome algica.

Inizialmente il dolore è situato nella zona pubica, successivamente si irradia nella faccia antero-mediale della coscia e a volte anche in sede retropubica associato a tenesmo vescicale (sensazione di incompleto svuotamento vescicale tanto da dover andare quasi continuamente ad urinare anche se la vescica è completamente vuota)
Si può presentare con una sintomatologia iniziale con dolore soprattutto al risveglio e ad inizia attività fisica. Ambedue queste sintomatologie scompaiono con il movimento dimostrando la presenza di una leggera infiammazione. Nei casi più gravi il dolore è continuo e gravativo e si acutizza nei movimenti bruschi All’esame clinico la muscolatura adduttoria risulta essere contratta e la pressione a livello del pube è più o meno dolorosa.

In acuto il soggetto deve assolutamente rimanere a riposo e sottoporsi a terapia medica a cui segue quella fisioterapica. Nella situazione cronica oltre alle terapie mediche si ricorre anche al recupero funzionale mediante attività fisica mirata a:

  • Allungamento della muscolatura adduttoria sia tradizionale che in P.N.F.
  • Allungamento catena posteriore tramite squadra Mezieres o Stretching Globale Attivo di Souchard
  • Esercizi propriocettivi mono e bipodalici, su varie superfici, in vari decubiti, a occhi aperti e chiusi, salendo con  un salto ecc..
  • Potenziamento dei muscoli retroversori del bacino, mettendo particolare attenzione agli addominali
  • Trofismo e forza muscolare tramite isometria e elastici
  • Coordinazione intermuscolare e riprogrammazione dello schema motorio tramite oscillazioni e slanci degli arti inferiori, diversi tipi di corsa (rettilinea, curva, in acceleraz. e deceleraz., con cambi di direzione, con vari tipi di arresto), tramite diverse andature (skip, corsa calciata, passo laterale). Al bisogno inserire anche gesti specifici attinenti all’eventuale sport praticato. Fra le cause scatenanti la pubalgia 

Un accenno particolare perché non sempre indagato è il rapporto fra i denti la malocclusione e la postura. La presenza di eventuali precontatti crea tensioni muscolari che attraverso l’articolazione temporo-mandibolare vengono trasmessi al sistema muscolo articolare al collo e del tratto cervicale con successive ripercussioni su tutto il sistmema posturale.
Come istruttori di fitness è giusto saper che anche le donne in gravidanza possono a volte soffrire di pubalgia a causa della lassità della sinfisi pubica dovuta alla marcata quantità dell’ormone relaxina che rende le articolazoni più lasse. 

Si può in conclusione dire che la pubalgia è un'entità patologica ben nota, essa richiede una diagnosi precoce che permetterà di dare un trattamento adeguato ed efficace. Al di là di tutte quelle che possono essere le terapie mediche o chinesiologiche in questo tipo di patologia ad eziologia vastissima è necessario riuscire a capire qual è la causa o le cause scatenanti e cercare di eliminarle. 
Come in tutte le patologie sarebbe utile cercare di prevenirle invece che di curalre. I diversi programmi di prevenzione, applicati con rigore, devono permettere negli anni a venire di evitare questa patologia da surmenage.


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