sabato 13 settembre 2014

LA DIETA DEL GRUPPO SANGUIGNO




“Quando un globulo rosso incontra un alimento si verifica una reazione chimica filogeneticamente antichissima, codificata nel corredo genetico
individuale.” (Mangani, Panfili, 2002)


“Visto che tutti gli individui sono diversi l’uno dall’altro, non ritengo logico che essi debbano nutrirsi allo stesso modo. Per conservare la salute e per combattere le malattie è indispensabile tener conto di queste peculiarità”. (J. D’Adamo)

La dieta del gruppo sanguigno, nasce negli anni 80 con Peter D’Adamo, che prosegue le orme del padre James D’Adamo. Questo protocollo alimentare, si basa sulla considerazione che i diversi gruppi sanguigni sono probabilmente comparsi nell’evoluzione umana in base al diverso tipo di alimentazione seguito nel corso della storia. Questa teoria, secondo la quale il gruppo sanguigno rispecchia una predisposizione genetica verso un particolare tipo di alimentazione, viene avvalorata dagli studi paralleli effettuati su particolari proteine presenti negli alimenti, le lectine (Freed, 1985; Helm, Froese, 1981).

Il gruppo sanguigno più antico è lo 0, gruppo tutt’ora più diffuso a livello planetario. I nostri più remoti antenati erano essenzialmente dei cacciatori-raccoglitori e la loro dieta era a base di  carne, frutta, bacche. In seguito all’introduzione dell’agricoltura e dell’allevamento si diffuse il gruppo “A”. Questo probabilmente a causa delle variate abitudini alimentari nonché della selezione naturale dovuta alle varie epidemie infettive, a cui  i portatori di questo gruppo sanguigno risultavano particolarmente resistenti. Allorchè gli uomini iniziarono a migrare verso i territori del nord, più freddi e inospitali, ad esempio attorno all’himalaya (attuali pakistan ed india) si sviluppò, probabilmente per cause climatiche, il gruppo sanguigno “B”. Successivamente comparve il gruppo sanguigno “AB”, il più recente e più raro (riscontrabile in meno del 5% della popolazione mondiale), sviluppatosi probabilmente in seguito alle vittorie dei barbari sui romani ed alla conseguente promisquità fra le due etnie che fino a allora erano rimaste rigorosamente separate.



   
Secondo D’adamo, quindi, a seconda del gruppo sanguigno di appartenza, ogni individuo sarà geneticamente adatto ad alimentarsi con diversi tipi di alimenti. Lo stesso consiglia quindi di nutrirsi con i cibi per i quali il nostro organismo è stato settato e calibrato nel corso di migliaia o milioni di anni di evoluzione.

Il ricercatore divide, a seconda del gruppo sanguigno di appartenenza, gli alimenti in 3 diverse categorie:

  • benefici:  oltre a fornire calorie e nutrienti, questi alimenti posseggono qualità funzionali tali da farli agire come medicine. all’interno di questo gruppo si trovano i cibi specifici per la perdita di grasso.
  • indifferenti:  agiscono come normali cibi e non possiedono particolari proprietà  funzionali. 
  • nocivi:  sono cibi da evitare, in quanto agiscono come sostanze tossiche. peraltro  sono anche i cibi che promuovono l’aumento di grasso.
GRUPPO 0 Come detto in precedenza, il gruppo sanguigno 0 è il più antico e il più comune (quasi il 50% della popolazione del pianeta ha questo gruppo): comparve circa 40000 anni fa in Africa, quando lavita dell’uomo primitivo si basava essenzialmente sulla caccia e il suo unico nutrimento era costituito dalla carne (Zittlau, 2008). Pare che i nostri più antichi avi fossere dotati di un sistema digerente, in grado di  metabolizzare al meglio le proteine animali, salvaguardandolo allo stesso tempo  dagli agenti patogeni che poteva contrarre dagli animali stessi. Altra caratteristica di questo gruppo pare sia, la presenza di un sistema tampone antiacido molto efficace per garantire all’organismo un equilibrio acido-basico ottimale, vista la grande produzione di scorie acidificanti date dall’elevato consumo di proteine animali. Gli alimenti consigliati ai soggetti di questo gruppo sono, le carni rosse e la
selvaggina, ma anche frutta e verdura in abbondanza per bilanciare l’acidità data dall’utilizzo delle proteine animali. A tal proposito, per non sovraccaricare la funzione renale nello smaltimento delle tossine acide, ai soggetti con questo gruppo sanguigno si consiglia di bere molta acqua. Gli alimenti sconsigliati sono invece i cereali,  che chi appartiene a questo gruppo dovrebbe consumare in modo moderato. Assolutament sconsigliato il latte in quanto dopo i primi mesi di vita la capacità di produrre l’enzima lattasi si riduce drasticamente.


GRUPPO A

Questo gruppo comparve circa 20000 anni, a seguito delle migrazioni verso nord, motivate dalla scarsità di animali da caccia con conseguente incapacità da parte delle popolazioni di soddisfare le proprie esigenze alimentari. Questo portò gli uomini preistorici a spingersi alla ricerca di luoghi che garantissero maggior cibo per tutti e a iniziare a  nutrirsi di bacche, noci, radici e, coloro che si diressero verso le coste, anche di pesce. L’uomo, da cacciatore e nomande cominciò a diventare più stanziale, a vivere in comunità e a dedicarsi sia all’agricoltura che all’allevamento. Secondo D’Adamo, il gruppo 0 non era più in grado di rispondere alle nuove condizioni di vita. I nuovi stimoli ambientali e alimentari, tipo dover metabolizzare prodotti vegetali o proteine del pesce richiedeva caratteristiche biologiche diverse, che portarono modificazioni a livello delle caratteristiche del sangue finché si venne a creare un nuovo gruppo sanguigno, il gruppo A, che potesse garantire la sopravvivenza in una fase di grande cambiamento. Il vivere in comunità aveva portato anche allo sviluppo e alla trasmissione di fattori patogeni fra i membri della comunità. Anche questo problema indusse le modifiche a livello del sangue, risolvendole. Tutt’ora il gruppo A garantisce una elevata resistenza alle infezioni da parte di agenti esterni. Questo gruppo sanguigno interessa circa il 45% della popolazione. Gli alimenti consigliati per questi soggetti sono quindi i cereali, i legumi, la frutta e la verdura; le carni rosse e i latticini sono invece sconsigliati poiché diminuiscono la disponibilità di energia dell’organismo.



GRUPPO B

Questo gruppo comparve in Asia centrale nelle popolazioni di pastori mongoli circa 15000 anni fa tra le popolazioni mongoliche di pastori nomadi. Motivazione della nuova mutaziona a livello sanguigno fu la necessità di rispondere alle condizioni climatiche, che in quelle zone rendevano dura la sopravvivenza. Era necessaria una struttura corporea che permettesse una grande resistenza al freddo e una grande capacità di adattamento a condizioni di vita molto difficili. Chi appartiene al gruppo sanguigno B presenta un sistema immunitario in grado di garantire al soggetto un’ottima difesa dalle malattie da raffreddamento, associato alla tendenza ad accumulare depositi di adipe con funzionalità di isolamento termico. Ulteriore caratteristica di questo gruppo e la presenza di un un sistema digerente molto forte che da a qeusto grupo la possibilità di tollerare nel complesso un maggior numero di alimenti. Gli alimenti consigliati a questo gruppo sono, carni magre, frutta, verdura in particolare a foglia verde e pesce;  gli alimenti da limitare sono pane, pasta e pizza, in quanto sembrano provocare stanchezza e interferire con il corretto funzionamento dell’insulina. Da evitare i crostacei. Questo gruppo sanguigno interessa circa il 10% della popolazione.








GRUPPO AB

È il gruppo sanguigno più raro a tal punto che è presente solamente nel 2-3% della popolazione. La sua comparsa risale a circa 1500 anni fa, a causa della mescolanza fra le razze presenti sulla terra in quel momento che appartenevano ai gruppi  A e B. La teoria che va per la maggiore sostiene che vi è stata una mescolanza fra le  popolazioni mongole, prevalentemente di gruppo B, e i popoli caucasici, prevalentemente di gruppo A. Ovviamente i soggetti che appartengono a questo gruppo presentano un misto di caratteristiche  sia del gruppo A che del gruppo B. Caratteristiche che secondo D’Adamo, garantirebbe una maggior protezione dalle malattie autoimmuni come le allergie, l’artrite, il morbo di Crohn, rendendo però questi soggetti più vulnerabili ai tumori, in quantoil sistema immunitario non incline ad aggredire il proprio organismo e quindi pare essere meno in grado di eliminare eventuali cellule degenerate del proprio sistema. Gli alimenti consigliati per questi soggetti sono il pesce, le carni magre e la verdura. Da limitare la pasta e i prodotti a base di farina di frumento così come i latticini soprattutto in caso di sovrappeso o di  produzione eccessiva di muco. Da evitata la carne rossa.



Come tutte le teorie anche quella della “emodieta” non è esente da critiche. Il mondo scientifico si è dimostrato  fortemente scettico nei confronti delle teorie di D’Adamo, in quanto il naturopata statunitense non porta nessuna prova scientifica a supporto delle sue affermazioni che, per certi versi, possono essere definite come una sorta di “filosofia dietologica”. E' altrettanto vero che questa dieta a livello mondiale ha trovato parecchi sostenitori, in quanto teoria affascinante, basata sull’evoluzione della specie umana che ha visto la comparsa dei diversi gruppi sanguigni come conseguenza di caccia, agricoltura e nomadismo.
Come sempre la verità molto probabilmente sta nel mezzo ! E' anche vero che tentar non nuoce e quindi perchè non provare a seguire per un periodo questa filosofia alimentare per poi valutare come ci si sente e che tipi di risultati si sono raggiunti.

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