martedì 2 settembre 2014

LA POSTURA TRA YOGA E CHAKRA

Di: Gabriela Sponghini Vikova




Come può lo yoga migliorare la postura?
Quando si pensa insieme postura e yoga la prima cosa che ci viene in mente è' la simmetria; se raggiungiamo l'equilibrio muscolare è probabile che la postura si coregga da sola. Una volta raggiunto l'equilibrio muscolare non troveremo più eccesiva tensione e pressione. Aumenterà la propriocettività, la capacià' energetica e il nostro atteggiamento mentale.
Accade spesso che per pregressi traumi, paure, esperienze emotivè e non ultimo per adeguarsi a convenzioni sociali si assumano certi comportamenti, rinunciando alla libera espressione di alcuni sentimenti e con essi anche dei rispettivi movimenti. Questi "atti bloccati" si traducono in una struttura corporea rigida e in abitudini posturali scorrette che a lungo termine, risultano nocivi per il benessere osteo-muscolare e del sistema nervoso. Il legame tra emozioni e corpo torna a manifestaersi in tensioni, contratture di difesa e destrutturazioni del carattere.
La cultura occidentale non prende in considerazione la relazione tra mente e corpo. Nelle medicine orientali invece lo studio della mente ha spesso come traguardo il corpo fisico. L'antica saggezza orientale ci ricorda che : nulla può liberare l'individuo dalla sofferenza se non l'individuo stesso, attraverso la consapevolezza del proprio corpo in quanto risonanza di disagi. Quando il corpo si presenta contratto, oppure legato a particolari posture o ad esperienze traumatiche, molto probabilmente siamo di fronte all'espressione di una resistenza psichica. Integrare il lavoro corporeo con una consapevolezza interiore è' l'unica via per rendere l'individuo libero dalla "gabbia fisica" che lo blocca e lo limita.
 Lo psicanalista Wilhem Reich, allievo di Freud, per primo constatò che tutte le nevrosi trovano espressione nel corpo. Individuò sette livelli fisici come degli anelli o metameri, ognuno dei quali caratterizzato da un suo linguaggio e una sua funzionalità nello sviluppo dell' individuo. Per mezzo di questi livelli, ognuno dei quali integra l'aspetto musculare, emoziale ed energetico, si può leggere nel corpo la storia della persone individuandone la loro energia vitale maggiormente paralizzata.  
 Secondo la tradizione Yogica questi sette punti o livelli di raccolta si chiamano Chakra. Chakra è una parola sanscrita che indica il movimento, il significato letterale è ruota, ruota di vita, ma può anche assumere il significato di Vortice. I Chakra sono centri di energia vitale distribuiti lungo la colonna vertebrale con i quali la postura è in perfetta relazione. Ogni periodo della nostra vita è collegato con lo sviluppo dei chakra. E’noto che traumi emozionali o fisici possano influenzare per molto tempo uno dei sette chakra principali, prima a livello psichico poi con cambiamenti posturali.
Nello Yoga allora per migliorare la postura dobbiamo prendere in considerazione tre fondamenti. 


Il primo fondamento: l'aumento della forza. Quando pratichiamo le posizioni di yoga (asana) ci rendiamo conto che la nostra forza e flessibilita è monolaterale. Allenando i muscoli posturali che sono responsabili della nostra postura corretta possiamo raggiungere la simmetria. Uno dei più efficaci modi di tonificare i muscoli posturali è rimanere nella contrazione muscolare da uno a tre minuti. Questo principio di allenamento ha fatto da sempre parte dello yoga.  Yoga non è solo la flessibilità' come si pensa  ma nella realtà ogni Asana richiede la combinazione di forza, resistenza e flessibilità. 
Il secondo fondamento: l'aumento della flesibilità. Dopo la pratica degli Asana non sentiamo solo miglioramento della flessibilità-capacità di muovere muscoli e articolazioni nella loro piena ampiezza bensi' percepiamo la scomparsa delle tensioni eccesive e di tutte le negatività sia dal corpo che dalla mente. Ci sono due metodi per aumentare la flessibilità fisica. Entrambi si possono comprendere con la pratica dell’ Hatha yoga. Il primo è l'aumento della flessibilità dei tessuti connettivi rimanendo nella posizione da 90 secondi a 3 minuti. Questo tipo di allungamento da' il tempo al sistema neuromusculare di "cambiare struttura". Se si rimane nell' allungamento poco tempo otterrete solo un piacevole risultato ma senza cambiamenti strutturali. Il secondo è come aumentare la flessibilita' fisica o metodo "MET" (muscle energy technique) che sfrutta meccanismi di contrazione volontaria del muscolo applicata contro una resistenza e il suo successivo rilassamento. Normalmente nello yoga questa forma di allungamento non si usa, ma in certe posizioni, soprattutto usando la cintura come aiuto sortisce un grande risultato.
Il terzo fondamento: l'aumento della consapevolezza. Le prime volte che pratichiamo gli Asana non abbiamo il tempo di fermarci ad ascoltare il nostro corpo e le svariate informazioni che ci manda. Siamo impegnati a rimanere nella posizione corretta e concentrati sulla respirazione. Ripetendo invece con costanza gli Asana possiamo raggiungere la capacità di percepire chiaramente tutte le tensioni, i cosidetti 'blocchi' e le emozioni come rabbia, gioia, felicità etc...che ci pervadono e attraversano e modificarle. Se ci rendiamo conto di tutto questo possiamo andare in profondità dentro noi stessi e comprendere .

Pratichiamo lo Yoga certamente per migliorare fisicamente, per ottenere l'equilibrio mente-corpo, ma anche per sviluppare la capacità di comprensione e di controllo sulle nostre emozioni. 

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