domenica 14 settembre 2014

DEFINIZIONE E FILOSOFIA DEL WELLNESS



Il concetto di Wellness deriva da un termine biologico. Infatti in biologia la “Wellness” di un individuo ne indica il successo riproduttivo, in altri termini la sua capacità di trasmettere il proprio patrimonio genetico e quindi di riprodursi. Appare ovvio che sarà l’individuo più adatto all’ambiente e, per estensione, più in forma, quello ad avere più probabilità di risultare vincente nella battaglia per la trasmissione dei geni. Da qui il termine è migrato nel campo dello sport e dell’attività fisica ove sta ad indicare lo stato di benessere dell’individuo. 
In effetti il concetto si è evoluto, negli ultimi anni, dalla semplice assenza di malattia ad uno stato di completo benessere psicofisico, di cui il Fitness, o meglio il wellness, sembrano essere l’espressione più adeguata.
Si definisce salute “lo stato di completo benessere fisico, mentale e sociale e non solamente l’assenza di malattia o infermità (OMS, 1947)”. La salute si manifesta in campo:

Fisico
Emozionale;
Sociale;
Mentale;
Spirituale.


Il Wellness è l'integrazione fra corpo, mente e spirito. Il benessere psicofisico ottimale permette di realizzare gli obiettivi e trovare il senso della nostra vita.  Il Wellness combina sette dimensioni di benessere e di qualità di vita. Complessivamente, il benessere è la capacità di vivere la vita al meglio e di massimizzare il potenziale personale in una vari modi. Il Wellness è un processo che in continuazione apporta modifiche per migliorare lo stato del benessere psicofisico. Quando un soggetto è in equilibrio fisico, intellettuale, affettivo, sociale, professionale, spirituale, e gli aspetti ambientali sono anch’essi equilibrati, allora si ha la piena possibilità di ottenere il  vero benessere.

ASPETTO FISICO

Affinché il corpo sia sano bisogna che esso si nutra in maniera giusta ed equilibrata, che pratichi un costante esercizio fisico, deve evitare abitudini dannose. 


ASPETTO INTELLETTUALE

L’equilibrio intellettuale è quella situazione in cui la mente è impegnata in una vivace interazione con il mondo che lo circonda. È la dimensione in cui è possibile applicare le cose che si sono imparate, e in cui si creano opportunità di imparare ulteriormente. In condizione intellettuale ottimale la mente è vivace ed è in continua interazione con il mondo che la circonda.


ASPETTO EMOZIONALE

L’equilibrio emozionale è una situazione in cui si è in grado di comprendere i propri sentimenti e di accettare le proprie limitazioni. Tutto ciò porta alla realizzazione della stabilità emotiva e alla più confortevole accettazione delle emozioni. Il benessere emotivo implica la capacità di esprimere adeguatamente le proprie emozioni, di accettare il cambiamento, di far fronte allo stress in un modo sano, e di godersi la vita, nonostante la sua occasionale alternanza di momenti positivi e negativi.



ASPETTO SOCIALE

È La capacità di relazionarsi con gli altri di essere in buoni rapporti, empatico, cordiale e affettuoso verso gli altri. Si tratta di una preoccupazione non solo per il singolo individuo, ma anche un interesse per l'umanità e per l'ambiente nel suo complesso.


ASPETTO PROFESSIONALE

È la capacità di usare le proprie capacità e competenze al fine di raggiungere i propri obiettivi, la felicità e l'arricchimento. Una buona realizzazione professionale significa riuscire ad integrare la propria professione in uno stile di vita soddisfacente e gratificante.


ASPETTO SPIRITUALE

La vita ha un significato e uno scopo. L'etica, i valori e la morale che ci guidano e danno senso e direzione alla vita. Il benessere spirituale è la ricerca del significato e dello scopo dell'esistenza umana. È una condizione che conduce a lottare per uno stato di armonia con te stesso e gli altri.

ASPETTO AMBIENTALE

È la situazione in cui si può vivere in un ambiente pulito, sicuro e che non è dannoso per la salute. Per poter godere del benessere ambientale, c’è bisogno di aria pulita, acqua pura, cibo di qualità, adeguato riparo, soddisfacenti condizioni di lavoro, sicurezza personale, e di sane relazioni.


Anche se a molti sembra che il termine Fitness sia un termine recente, ed ancor più recente il termine Wellness, bisogna ricordare che già nel 1974 veniva pubblicato un libro sulla fisiologia del Fitness (Sharkey), mentre 10 anni più tardi Ardell definì il wellness come: “un cosciente e volontario approccio ad una avanzato stato di salute fisica, psicologica e spirituale”. Wellness, quindi, come un movimento verso un’avanzato stato di salute, chiamato anche uno stato ottimale o di elevato livello. Contrariamente alla vecchia visione, che vedeva malattia e salute schierate su due campi opposti con i medici e tutti i professionisti della sanità occupati a difendere l’ultima dalla prima, il wellness è visto come uno stato dinamico, un processo dove l’individuo è anche parte responsabile della propria salute.
Anche se il movimento è parte fondamentale del benessere (Kraus e Raab nel 1961 avevano scritto un libro dal titolo Hypokinetic disease) non ne è la sola componente.
Numerose ricerche hanno stabilito che esercitarsi una sola volta alla settimana non aumenta l’efficienza fisica. Due sedute a settimana, se di sufficiente intensità e/o durata, sono sufficienti, Molti autori, però, reputano che 3, 4 o 5 volte di allenamento a settimana siano la cosa ottimale.
Numerosissime ricerche negli ultimi 40 anni hanno dimostrato come un basso livello di fitness fisica sia associato a:

Ipertensione
Ipercolesterolemia
Malattie cardiache coronariche
Aumento dell’incidenza di alcuni tumori.

Uno studio del prof. Blair (Dallas, Texas) eseguito su 10224 uomini e 3120 donne, seguiti per otto anni, dimostra come le cause di morte totali, per malattie cardiovascolari e per cancro diminuiscano con l’aumentare della condizione di fitness fisco. Ancora sembra che una scarsa condizione fisica sia da considerarsi una causa di rischio alla stessa stregua del fumo di sigaretta, della pressione o del colesterolo elevato.
Questo è solo uno degli innumerevoli studi che confermano come l’attività fisica, eseguita con costanza, rappresenti un importantissimo fattore di prevenzione nei confronti delle patologie più spesso associate alla morte nei paesi industrializzati.
Le raccomandazioni dell’American College of Sports Medicine (ACSM) per un esercizio frequente e regolare sono state recepite anche dal Centers for Disease Control and Prevention and the American Heart Association. L’ACSM raccomanda un esercizio aerobico moderato molti giorni alla settimana (anche se non tutti), con esercizi con sovraccarichi 2 volte a settimana. Alla maggior parte delle persone questa frequenza di esercizio può sembrare proibitiva ma bisogna pensare che l’obiettivo di spendere 150 Kcal al giorno può essere raggiunto anche con frequenti camminate sommando la loro spesa calorica singola.
I benefici cardiovascolari di un esercizio regolare comprendono un aumento dei livelli di HDL ed un abbassamento della pressione sanguigna. Anche se allo stato attuale non vi sono dati sufficienti per determinare l’influenza dell’esercizio sul rischio di tumori della mammella, dell’endometrio e dell’ovaio sappiamo che esso riduce il rischio di cancro al colon. Per le donne sappiamo che combinato con una riduzione del rischio per il diabete l’esercizio regolare contribuisce alla riduzione della mortalità femminile di 40 su 10.000 anni-donna in donne inattive e 9 su 10.000 anni-donna in donne già attive. Oltre a migliorare le aspettative di vita (anche se su questo dato normalizzato per altri fattori di rischio altri autori non sono d’accordo) sicuramente l’esercizio migliora la qualità della vita, includendo in questa concezione la performance mentale, la concentrazione, l’autostima, la qualità del sonno e l’umore.

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