lunedì 15 settembre 2014

DEPURARE IL FEGATO CON IL DESMOSIO ADSCENDENTIS

Il fegato è una ghiandola a secrezione sia endocrina che esocrina. Anatomo-topograficamente si trova posizionto, sotto al diaframma, tra questo, il colon trasverso e lo stomaco. È la ghiandola più voluminosa del corpo umano. Riveste diversi ruoli nel nostro corpo, risultanto fondamentale nel metabolismo, nel'immagazzinamento del glicogeno, nella sintesi delle proteine del plasma e nella rimozione di sostanze tossiche dal sangue. Secernela bile, sostanza fondamentale nei processi della digestione.


Le funzioni del fegato sono espletate dalle cellule del fegato, gli epatociti. Le principali funzioni che esso adempie sono:
  • Produce e secerne la bile, usata per emulsionare i grassi.
  • Svolge numerose funzioni nel metabolismo dei carboidrati e delle proteine:la gluconeogenesi, ovvero la sintesi del glucosio a partire da alcuni amminoacidi, dall'acido lattico o dal glicerolo; la glicogenosintesi, ovvero la sintesi del glicogeno a partire dal glucosio; la demolizione dell'insulina e di altri ormoni; il metabolismo delle proteine.
  • Inoltre interviene nel metabolismo dei lipidi:
  • Sintetizza il colesterolo e i trigliceridi.
  • Produce i fattori di coagulazione I (fibrinogeno), II (trombina), V, VII, IX, X e XI, nonché la proteina C, la proteina S, l'epcidina e l'antitrombina.
  • Demolisce l'emoglobina, creando metaboliti che vengono aggiunti alla bile come pigmenti.
  • Demolisce numerose sostanze tossiche e numerosi farmaci nel processo noto come metabolismo dei farmaci. Il processo può portare ad intossicazione, quando il metabolita è più tossico del suo precursore.
  • Converte l'ammoniaca in urea.
  • Funge da deposito per numerose sostanze, tra cui il glucosio (come glicogeno), la vitamina B12, il ferro e il rame.
Viste le numerose e fondamentali funzioni a cui il fegato deve far fronte è necessario che quest’organo sia il meno possibile sovraffaticato e intossicato. Il periodo delle feste sta volgendo al termine è sicuramente il nostro fegato sarà stato aggredito da eccessi alimentari e da quant’altro possa essere deleterio alla sua salute.

Il giusto aiuto arriva da una pianta chiamata, Desmodium Adscendens. Essa è una pianta erbacea rampante, originaria delle zone umide equatoriali dell'Africa e dell'America Latina. 


Si trova nel sottobosco delle foreste tropicali. Le radici che contengono un olio volatile ed un alcaloide, sono utilizzate in medicina ayurvedica per sollecitare l’appetito e per la digestione lenta, per cure della dissenteria ed emorroidi. Il desmodio presenta  potente azione di rigenerazione e protezione delle cellule epatiche. Trova impiego in tutte le affezioni epatiche, anche severe, quali epatiti e stati di pre-cirrosi. Permette la normalizzazione delle transaminasi. Un’altra funzione molto imporante è l’inibizione dell’azione dell’istamina, allargando il suo possibile utilizzo anche ai soggetti allergici

E' la pianta medicinale più efficace per ripristinare le funzioni fisiologiche epatiche e quindi potrà essere utilizzata per detossificare il fegato da alimenti o da farmaci. I risultati sono stupefacenti e per definizione la pianta non è tossica e non ha controindicazioni.

Interessante lo studio sottostante che sottilinea la validità del desmodio come pianta rigenerante per il fegato.

Di Teresita Arcoraci

“CHEMICAL AND PHARMACOLOGICAL INVESTIGATION OF DESMODIUM ADSCENDENS (Sw.) D.C. (Leguminosae)”

Vincitrice di una delle borse di studio messe a concorso dalla Fondazione per l’anno accademico 2009-2010, ho svolto la mia attività di ricerca presso il Laboratory of Nutrition and Functional Food Science - Department of Pharmaceutical Sciencesdell’Università di Anversa, Belgio.

Il progetto di ricerca riguardava la valutazione in vivo dell’attività antiossidante ed epatoprotettiva di un decotto di Desmodium adscendens (Sw) DC, pianta usata nella medicina tradizionale che cresce in Africa e in Sud America, standardizzato nel suo costituente principale, il d-pinitolo. Gli effetti del Desmodium, sono stati analizzati in modelli animali di epatossicità cronica realizzati somministrando a ratti galattosamina per dieci giorni (per via intraperitoneale) ed etanolo per dieci settimane (per via orale), entrambi induttori di tossicità epatica.

Una volta indotta l’epatotossicità, i ratti sono poi stati trattati con differenti dosi di decotto di Desmodium per quattro settimane e sottoposti a periodici prelievi di sangue al fine di monitorare diversi parametri ematici. In particolare, il danno epatico e l’eventuale effetto protettivo/curativo del Desmodium sono stati valutati attraverso l’analisi dei livelli plasmatici di enzimi epatici quali l’alanil-ammino-transferasi (ALT), l’aspartato-amminotransferasi (AST) e la fosfatasi alcalina, importanti marker di epatotossicità. La malondialdeide MDA derivante dall’ossidazione lipidica, è invece stata utilizzata per investigare il potenziale effetto antiossidante del decotto.

I risultati ottenuti dagli esperimenti hanno mostrato come i ratti trattati con Desmodium avessero livelli plasmatici di enzimi epatici e MDA significativamente inferiori rispetto ai ratti non trattati.
Questi dati, ed altri elementi emersi durante lo studio, dimostrano l’effetto epatocurativo ed antiossidante del decotto portando alla concreta possibilità di sviluppare una medicina fitoterapica epatoprotettiva per uso umano.

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