giovedì 24 luglio 2014

ORMONI OVARICI ED ESERCIZIO FISICO




Gli effetti dell’esercizio fisico sui livelli di ormoni ovarici ed il possibile ruolo metabolico di tale risposta en-docrina è stato oggetto di svariati studi.

È noto come Estrogeni e Progesterone siano in grado di influenzare il metabolismo di carboidrati e lipidi, sul metabolismo basale, sulle concentrazioni plasmatiche di insulina, GH, Cortisolo, Aldosterone, FSH ed LH. 

L’esercizio fisico è in grado di incrementare le concentrazioni plasmatiche di Estradiolo e Progesterone, in maniera proporzionale all’intensità dello stesso, e comunque dipendente dalla fase del ciclo mestruale. 

L’aumento acuto di Estradiolo e Progesterone indotto da allenamento sembra peraltro essere indipendente dal controllo dell’ipofisi, in quanto non si registrano variazioni significative dei livelli plasmatici di LH ed FSH.


L’Estradiolo aumenta la sintesi ed i livelli plasmatici di trigliceridi e di colesterolo HDL, favorisce la lipolisi nei tessuti muscolare ed adiposo, inibisce la gluconeogenesi e la glicogenolisi.

Gli Estrogeni sarebbero quindi in grado di favorire la durata dell’esercizio fisico, favorendo l’utilizzo di su strati lipidici e risparmiando, nel contempo il glicogeno muscolare.


Recenti dati sperimentali hanno comunque evidenziato come la capacità di performance femminile non sia influenzata, nelle atlete eumenorroiche, dalla fase del ciclo mestruale.

ALTERAZIONI RIPRODUTTIVE DELLE ATLETE


Le principali alterazioni riproduttive più frequentemente riscontrabili nelle atlete, associabili all’attività fisica sono:
  • menarca tardivo;
  • amenorrea primaria;
  • amenorrea secondaria.

Si riscontra in generale un’alta incidenza di alterazioni mestruali in giovani atlete altamente allenate in quasi tutti gli sport agonistici, ma in particolare negli sport di resistenza quali corsa, ciclismo, nuoto, nonché nella danza, nella ginnastica artistica e nel bodybuilding.

Nelle atlete di fondo, ad esempio, si è osservata una correlazione positiva fra i Km percorsi e l’incidenza dell’amenorrea.

Oltre al fattore allenamento, sembrano comunque concorrere, nelle alterazioni riproduttive delle atlete, altri fattori quali il comportamento alimentare, le caratteristiche quantitative e qualitative della dieta, il peso corporeo, la quantità totale di tessuto adiposo, ed il rapporto massa magra/massa grassa.

Si è evidenziato inoltre che in giovani atlete in fase puberale iniziale, che si allenano molto intensamente, i disordini mestruali sono più frequenti che in atlete più anziane che svolgono attività fisica allo stesso livello.

Per quanto concerne la relazione fra sviluppo puberale ed esercizio fisico, si è riscontrata una maggior incidenza di pubertà ritardata nelle atlete praticanti alcune particolari discipline, quali ginnastica artistica e danza. 

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