venerdì 1 agosto 2014

SLANCI IN DIETRO PER GLUTEI


Oggi parliamo di uno dei più comuni esercizi eseguiti per tonificare i glutei, scomprendone vantaggi e svantaggi.


Questo esercizio stimola in particolar modo essenzialmente il grande gluteo e gli ischiocrurali chiamati in causa in modo più o meno marcato a seconda di come si eseguirà il gesto.


Questo esercizio presenta una dinamica tale per cui il muscolo lavora in allungamento incompleto e contrazione completa, situazione che la legge di Borelli Weber Fick ritiene ottimale per accorciare il ventre muscolare, conferendo allo stesso un aspetto più tonico. La dinamica del gesto espressa in maniera mono articolare e con bassa sinergia muscolare, fa si che questo esercizio sia classificato nella categoria degli esercizi complementari (vedi post esercizi base e complementari). Come tutti gli esercizi complementari, anche in questo non è possibile utilizzare carichi pesanti e quindi non si è in grado di reclutare molte unità motorie, fattore che rende questo esercizio poco stimolante per i glutei. Sarà fondamentale associare a questo esercizio un esercizio base per i glutei. Utilizzando gli slanci come pre o post affaticamento in modo da rendere il gluteo l’anello debole della catena cinetica durante l’esercizio base nel caso in cui lo si utilizzasse com pre affaticamento e come esercizio per stancare definitivamente il gluteo nella metodica del post affaticamento.

Gli slanci possono essere utilizzati come esercizio da inserire in circuiti tipo P.H.A. o SPOT REDUCTION associandoli ad altri esercizi per i glutei. 

Una variante di questo esercizio è lo slancio in dietro eseguito con la gamba estesa in modo da aumentare il braccio di leva e rendere la sollecitazione muscolare maggiore. Questa esecuzione comporta però un notevole intervento da parte dei muscoli posteriori della coscia, che partendo da una posizione di prestiramento sono chiamati in causa notevolemente.

Per ovviare a questa situazione che porterebbe via lavoro ai glutei, si deve eseguire l’esercizio con la gamba leggermente flessa in modo da accorciare gli ischiocrurali e ridurre di conseguenza la loro azione motoria. 





Altro accorgimento durante l’esercizio per limitare l’intervento degli ischicrurali, è quello di privilegiare gli utlimi gradi di estensione della coscia oltre il piano frontale, in quanto gli ischiocrurali lavorano prevalentemente nell’arco di movimento che avvicina l’arto inferiore dalla posizione di flessione al piano frontale.


Questo esercizio può essere svolto anche al cavo basso, dove si può incrementale l’intensità dell’esercizio semplicemente selezionando carichi a mano a mano sempre più pesanti. Si deve fare particolare attenzione alla postura durante l’esecuzione dell’esercizio evitando di assecondare il movimento con la flessione del tronco.

Voto finale a questo esercizio...... insufficiente per stimolare da solo il gluteo soprattutto perchè non coinvolge il grande gluteo !!!

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