sabato 23 agosto 2014

L'IMPORTANZA DELLA PREPARAZIONE ATLETICA NEL NUOTO




In tutte le pratiche sportive la figura del Preparatore Atletico assume un importanza fondamentale,ad oggi nel nuoto questo ruolo è troppo spesso non considerato con la dovuta rilevanza. C’è da fare una doverosa premessa; molte volte ci troviamo di fronte ad allenatori/preparatori/ che credono di avere le giuste caratteristiche per supplire a questa figura non riuscendo a scindere il lavoro in acqua con quello a secco,considerando gli allenamenti in palestra come un attività finalizzata solo alla prevenzione degli infortuni. È vero che i nuotatori a causa dei molti km fatti si trovano molte volte ad avere problematiche di tipo muscolo-tendineo,ma è altresì vero che la sola prevenzione effettuata magari con 15/20 min di esercizi con elastici non può essere considerato un lavoro funzionale al tipo di attività svolta. Ma andiamo per ordine; perché e come svolgere la preparazione atletica per il nuoto? Le risposte alla prima domanda possono essere molteplici, possiamo esaminare uno studio di Drinkwater che valutava la densità ossea  di un gruppo di nuotatori,sollevatori di peso e corridori rispetto ad un normale gruppo controllo di pari età,prendendo in esame radio,femore e colonna vertebrale. Fra i tre gruppi di atleti i nuotatori  risultavano quelli con la densità ossea peggiore (dietro ai corridori e i sollevatori di peso)  presentando addirittura una regressione ai livelli del radio e della colonna vertebrale rispetto anche al gruppo controllo. Molto probabilmente questo è derivato dall’effetto anti-gravità dell’acqua che limita l’attività degli osteoblasti (cellule che si occupano di produrre la matrice organica del tessuto osseo).  Lo scheletro umano reagisce agli stimoli opponendo resistenza,la forza di gravità”costringe” il nostro organismo a produrre ossa in grado di opporsi ad essa.  In riferimento a problemi di natura muscolo-tendineo,ma anche articolare, troviamo la famosa sintomatologia della “spalla del nuotatore” , dovuta meccanicamente ad un movimento ciclico e continuo e al gesto atletico(soprattutto nel crawl e nel delfino) di spostare il braccio al di sopra del piano della testa (overhead).

Questo insieme di fattori porta ad una lassità legamentosa,con infiammazioni tendinee che possono avere ripercussioni all’interno dell’articolazione stessa. Facendo una rapida classificazione i muscoli maggiormente utilizzati nei nuotatori sono: Gran Dorsale,Pettorale,Sottoscapolare e Grande Rotondo tra gli intra-rotatori, Sottospinato e Piccolo Rotondo tra gli extra-roatori(abbiamo per il momento tralasciato gli estensori e flessori e la parte inferiore del corpo).  Tale divisione crea uno squilibrio evidente tra le due categorie  portando uno scompenso di tipo muscolare nell’esecuzione del gesto atletico, causando una patologia chiamata “inpigment” o “Sindrome da conflitto”,aggravata  anche all’utilizzo di vecchie metodiche di allenamento,dove i muscoli principali erano anche allenati in palestra senza considerare che in questo modo lo squilibrio muscolare veniva accentuato. Così facendo viene meno il concetto di “armonicità della spalla” dove la rigidità e una cattiva mobilità possono portare questo genere di patologie. È da questi fattori di tipo preventivo (per non considerare l’aspetto prettamente atletico) che nasce il bisogno di lavorare in palestra in maniera armonica e completa. Un allenamento con i sovraccarichi (tenendo sempre in considerazione età,struttura morfologica e specialità dell’atleta in questione) unita ad un protocollo di rinforzo per la Cuffia dei Rotatori  sarà importante per fornire una sorta di “prevenzione primaria” dagli infortuni. Da questo concetto prenderà forma il nostro programma di allenamento,che dovrà essere fatto in sinergia con la programmazione in acqua,cercando di riequilibrare gli scompensi dovuti all’attività natatoria e andando a colmare eventuali lacune di tipo atletico.  Dato che la preparazione atletica ci deve garantire quel “qualcosa in più” che è difficile ricercare nell’allenamento in acqua,è importante quindi  una suddivisione specifica;
-Per specialità
-Per distanza 
-Specialità
Non possiamo allenare tutti i nuotatori allo stesso modo,è ovvio che a seconda dello stile scelto le esigenze saranno diverse;infatti come tutti sappiamo i quattro stili impongono un coinvolgimento muscolare generico,ma specifico in alcuni gruppi. In passato la specialità diventava la “conseguenza”del programma di allenamento,basti pensare che chi faceva stile libero lavorava quasi esclusivamente su Dorsali,Tricipiti e Quadricipiti,oppure il ranista era solito a fare un numero impressionante di Squat ecc. ecc. Pur avendo un occhio di riguardo per i muscoli principali della specialità in questione sarà importante mantenere una globalità di allenamento muscolare, sia per non sovraccaricare i muscoli primari,ma anche per non imbattersi nelle problematiche che abbiamo trattato precedentemente 
-Distanza
È in questo settore che troviamo le difficoltà maggiori, in quanto le sedute di allenamento dovranno obbligatoriamente assumere la forma di programmi personali in base alla distanza di gara e dei meccanismi energetici coinvolti. È ovvio che a seconda della distanza la programmazione in palestra assume una rilevanza fondamentale,soprattutto nelle distanzi brevi o prettamente veloci(50/100 ma anche 200m). 
Nel prossimo articolo tratteremo in maniera specifica la distanza e lo stile scelto,assieme alle metodiche d’esercizio più indicate.
Francesco Filippelli
Personal Trainer
Docente CSEN Pistoia
Se vuoi avere consigli sulla preparazione fisica specifica sul Nuoto contatta Francesco all’indirizzo e-mail fili.fra@virgilio.it


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