martedì 19 agosto 2014

LE BIOTIPOLOGIE

In questo articolo tratteremo le biotipologie ovvero lo “studio del tipo vivente”. Oltre tutti gli aspetti fisici, biologici, medici, psicologici, temperamentali, psico-sociali, psico-attidudinali, tendenze caratteriali, integrazione e comportamenti nel sociale, verranno affrontate anche le peculiarita' comportamentali.




 
Lo studio dei diversi tipi di morfologia è nato in Grecia tra il III e il IV secolo a.C. con Ippocrate che ha sviluppato la filosofia umorale che è resistita fino alla fine del XVIII secolo. Alcuni secoli più tardi, Galeno (129 – 199 D.C.) identificò i fattori indicati da Ippocrate nei termini di: linfatico, nervoso, sanguigno e bilioso.
  • TEMPERAMENTO LINFATICO: forme rotonde e flaccide con cute pallida e fredda, le funzioni neurovegetative sono ridotte e presenta un carattere generalmente riflessivo;
  • TEMPERAMENTO SANGUIGNO: forme piene ma più toniche con cute rossa e calda, presenta un carattere impulsivo e giovanile;
  • TEMPERAMENTO BILIARE: si presenta magro con cute calda e olivastra, le funzioni neurovegetative sono veloci, dimostra intelligenza con carattere volitivo, ambizioso e passionale;
  • TEMPERAMENTO ATRABIALE o MELANCONICO: solitamente magro e astenico con cute fredda e lo sguardo poco espressivo. Presenta una certa lentezza nelle funzioni e un carattere pessimista incline alla tristezza.


Lo statunitense William Herbert Sheldon conseguì il dottorato in psicologia nel 1926 presso l'Università di Chicago, mentre nel 1933 ottenne il titolo in medicina. I suoi libri hanno rappresentato un importante contributo per lo sviluppo delle teorie sui rapporti tra costituzione fisica, psicologia e criminalità, qualità che lo renderanno celebre in questi ambiti. Nel 1940, assieme a S.S. Stevens e W.B. Tucker,  pubblicano il libro "The Varieties of Human Physique" (Le varietà del fisico umano). I tre studiosi descrissero e coniarono la parola "somatotipo". In questo testo vennero individuati in maniera semplificata tre modelli somatici che, nel loro sviluppo, si delineavano dalla prevalenza di uno dei tre foglietti embrionali: endoderma, mesoderma, ed ectoderma. L'embrione umano, ad un certo stadio della sua maturazione, presenta questi tre tegumenti, dai quali avranno origine rispettivamente: gli organi interni; lo scheletro e gli organi di sostegno; la pelle, i capelli ed il sistema nervoso
Da queste teorie nasce la classificazione dei somatotipi definiti:
  • ECTOMORFO: soggetto che presenta nella media una predominanza del sistema simpatico che gli consente una buona azione lipolitica esercitata prevalentemente ad opera dell’adrenalina e noroadrenalina (catecolamine) liberate dalle fibre nervose che innervano gli adipociti e dalla midollare delle ghiandole surrenali. Di conseguenza l’ectomorvo avrà un metabolismo molto veloce, fatica ad aumentare di peso ed è adatto a diete ipercaloriche, normo o iperlipidiche, iperproteiche. La statura è superiore alla larghezza delle braccia estese e la circonferenza toracica è minore della metà della statura, corrisponde alla struttura del longilineo.Dal momento che questo tipo corporeo possiede un metabolismo molto veloce, per l'ectomorfo è difficile costruire muscolatura. Ma adattando l’allenamento e la dieta alle sue esigenze per l'ctomorfo è possibile guadagnare massa muscolare in misura rispettabile.Quindi un’ectomorfo si adatterà bene a sessioni di allenamento brevi e intense, limitando o addirittura escludendo l’attività aerobica. che durano al massimo 40-60 min. Oltre a riposare e a rilassarsi in modo sufficiente, è estremamente importante che l’ectomorfo segua una diete in cui sono presenti in abbondanza tutti i nutrienti suddivisi in modo regolare durante tutta la giornata (6-8 porzioni). In un soggetto ectomorfo, per l’aumento di peso può essere utile aumentare nella dieta la quota lipidica (prediligendo i grassi mono e polinsaturi) poiché, i lipidi forniscono il più cospicuo apporto calorico (9 calorie/gr. ) rispetto a glucidi e proteine (4 calorie/g.). Esempio 15% proteine, 30% grassi, 55% carboidrati. 
  • MESOMORFO: presenta solitamente un ottimale equilibrio fra azione del sistema simpatico e parasimpatico. Rappresenta il soggetto con metabolismo ottimale e bilanciato, per questo motivo, mediamente, la sua dieta risponde bene alla classica divisione 20% grassi, 20% proteine, 60% carboidrati. Risponde discretamente agli stimoli sia per l’aumento che per diminuzione di peso. Scheletricamente è equilibrato e corrisponde al normolineo. Ha il potenziale genetico migliore per costruire muscoli. Le sessioni di allenamento possono essere un po’ più lunghe rispetto all’ectomorfo e possono includere alcuni allenamenti aerobici.
  • ENDOMORFO: l’endomorfo è conosciuto come il metabolismo lento, ha mediamente una prevalenza del sistema denominato parasimpatico che esercita un’azione lipotrofica agendo principalmente sull’aumento della produzione di insulina e il conseguente aumento dei substrati derivati da un’ottimale funzionamento dei processi digestivi. La sua dieta sarà tendenzialmente ipocalorica e iperproteica, ipoglucidica e normolipidica. Esempio 30% proteine, 15% grassi, 55% carboidrati, privilegiando quelli a basso indice glicemico per mantenere “la calma insulinica”. Ha tendenza a guadagnare peso molto velocemente ma soprattutto di grasso. Strutturalmente si identifica con il brevilineo, la sua statura è generalmente uguale o minore delle braccia estese, la circonferenza toracica è maggiore della metà della statura. L’endomorfo è in grado di sostenere sessioni di allenamento abbastanza lunghe e intense, per questi soggetti l’attività aerobica risulta fondamentale per favorire la lipolisi stimolando l’ossidazione dei grassi di deposito come fonte di energia per la produzione di ATP e attivando la lipasi enzimatica che scinde i trigliceridi in acidi grassi.


 

Esiste un’ulteriore divisione per biotipologie ma questa si basa su parametri che richiedono accurate indagini metaboliche:
  • IPOSSIDATORE: individui che accusano una ipofunzionalità metabolica, sono spesso sovrappeso e se sono donne accusano facilmente problemi di cellulite e circolazione periferica ridotta. La cute è secca e l’organismo generalmente disidratato. I tessuti sono troppo ricchi di calcio e la loro temperatura è leggermente inferiore alla media.
  • IPEROSSIDATORI: individui solitamente tonici e fisicamente attivi. La percentuale di grasso è normalmente bassa e se per vari fattori tendono ad ingrassare lo faranno principalmente a livello della cintura addominale senza intaccare gli arti. La loro temperatura corporea è più alta della media e i loro tessuti sono poveri di calcio e ricchi di sodio.
  • OSSIDATORE BILANCIATO:rappresenta il riferimento, è in equilibrio ormonale e minerale, risponde allo stress in modo corretto senza sprecare inutilmente energia.

DI Luca Franzon: l.franzon@libero.it

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